Riso Aniride
La sua storia
Questà varietà di riso molto particolare è stata creata nell'anno 2000, dopo 13 anni di lavoro per fissare i caratteri di questo riso.
Non è una varietà antica recuperata ma una varietà nata da incroci spontanei avvenuti piantando il riso a file sfalsate in modo da favorire l’impollinazione. Il lavoro è iniziato con una decina di spighe.
La sua catatteristica è quella di avere lo stelo e le foglie di colore nero, anche i chicchi sono neri e aromatici.
Riconoscimento della varietà
Nel 2010 sono iniziate le procedure per l’iscrizione della varietà all’Ente Nazionale Sementi Eletti.
La Corte dei Sacchi ha l'esclusiva della produzione di questo riso, che è diventato un marchio registrato.
Sono infatti terminate tutte le fasi di registrazione, passando per l'Ufficio Comunitario Varietà Vegetali del centro europeo Community Plant Variety Office (CPVO - OCVV). Guarda il documento (.pdf 104 kb)
Lavorazione
Il riso aniride viene raccolto a mano per evitare di inquinarlo con il riso bianco che inevitabilmente rimane nella trebbiatrice. E' atato creato un piccolo battitore utilizzato solo per questo tipo di riso.
Il riso Aniride viene completamente essiccato sull’aia perché l’essiccazione al sole gli conferisce un particolare profumo, più intenso.
Si utilizza come riso integrale: se raffinato perderebbe la caratteristica livrea nera.
Impiego in cucina
È indicato per tutti i tipi di piatti: la sua cottura ideale è la lessatura a fuoco gentile.
Pur essendo un riso integrale risulta molto cremoso.
Con la lessatura rilascia l’amido pectina che è la parte esterna nera per cui si consiglia di far assorbire tutta l’acqua.
Si abbina a formaggi semi stagionati, pesce, verdure o semplicemente condito con l’olio. È molto aromatico.
La sua farina si può utilizzare per pizze e dolci da forno molto particolari.